domenica 7 luglio 2013

Woof, Crash

Sai di cosa sono capace, non costringermi a farti del male

Tutto è cominciato quel giorno sulla Carnival Mistress; un progetto avviato dalla Proprietà dello Skyplex Hall Point.
Electra Williams stava improbabilmente dirigendo i lavori di sistemazione della nave, io la osservavo dal basso sulla struttura che fiancheggiava la Nova; a quei tempi zoppicavo ancora.
La chiamai con un cenno della mano, lei scese per ottemperare alle formalità che si devono ai nuovi arrivati; ci presentammo a vicenda, notai che aveva un qualcosa di vitale e scintillante in corpo, qualcosa che a me mancava decisamente da tanto tempo.
Forse fu per quel motivo che la appoggiai in segreto a scapito di Bill Blackbourne, quando la Proprietà istituì la gara per la nomina dell'Head.

Ho chiesto a Godot, il securer che una volta si assicurava della mia incolumità e che ora invece era il mio secondino, di portarmi una bottiglia di alcolico. Ora la sto osservando sul tavolino e so di essere debole. Cane non è qui e il suo pensiero non è sufficiente a tenermi distante dall'alcol. Allungo la mano per prendere la bottiglia... un sorso, solo un sorso per prepararmi ai giorni a venire, giorni nei quali...

Woof

Mi volto di scatto, l'ho sentito, giuro di averlo sentito... Mi alzo con la bottiglia in mano, mi osservo attorno nella speranza che venga fuori.
Non è qui.

Crash

Ho scagliato la bottiglia contro il pavimento in un moto di rabbia, la rabbia di chi ricorda poche e importanti parole

Se mai mi tradirai, se mai ti metterai contro di me, fallo in modo onesto

La rabbia monta sempre di più, fino a lasciarmi senza fiato.
Tanta sofferenza completamente svuotata del suo significato.

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