domenica 15 dicembre 2013

A twisted present

Il trasporto pubblico vibra minaccioso mentre si allontana dal suolo dello spazioporto di Capital City e si inoltra nell'atmosfera del pianeta. Come ogni altro passeggero sono seduto su uno dei sedili, la cintura di sicurezza allacciata. Non appena la nave abbandona il pianeta la forza di gravità comincia a deficitare, mi sale un profondo malessere dallo stomaco che cessa quando i sistemi di attrazione artificiale vengono attivati.
Non mi capacito ancora del tutto di ciò che ho fatto, ma la mente continua a sussurrarmi che è stato meglio così, che era la cosa giusta da fare.
Ho ancora in mano il foglio che mi ha dato prima che partissi, non l'ho ancora aperto, ho paura di vedere cosa vi troverò scritto, ma ogni secondo, ogni respiro che passa, il peso del dubbio mi schiaccia sempre di più.
Penso a Cane che è nella stiva, ben legato, in compagnia di qualche altro animale e dei bagagli dei passeggeri.

Riesamino mentalmente l'itinerario di viaggio, mi sembra di aver predisposto tutto per il meglio: ci sono almeno una decina di scali previsti con altrettanti cambi di nave, fino ad arrivare su Richleaf.
E' il mio primo punto di arrivo, ho molte questioni in sospeso da sistemare, devo andare nel covo delle Libellule di Ferro a prelevare tutto il materiale che ho lasciato nascosto lì per molto tempo e poi devo incrinare in modo definitivo il mercato della droga del pianeta, che ha già subito un duro colpo da quando il laboratorio dello Skyplex Hall Point è stato spostato. Mi chiedo in effetti dove la producano la droga ora, non mi illudo che abbiano smesso; solo vorrei sapere come fanno, per poter ancora una volta rovinare i loro piani.

Sento il mio corpo tirare verso un lato, la nave sta compiendo una virata per mettersi nella traiettoria giusta, dal finestrino vedo il pianeta di Horyzon con le sue luci scintillanti. Scende qualche lacrima su un volto che non è il mio, la sento scorrere tra le rughe ricostruite dalla plastica facciale; quando arrivano al mento, le asciugo.
John crescerà con un padre praticamente sempre assente, Lelaine con un uomo accanto che non vedrà quasi mai. Spero in cuor mio che mi aspetti ogni volta che vorrò tornare per vedere lei e il bambino, spero che riesca a trovare in qualche modo un equilibrio, qualche amico che le possa stare accanto...
Apro il biglietto

Ti amerò per sempre
Lelaine Blackwood De Jong Neemar

Tornerò e sarò ogni volta un uomo migliore, tornerò forse un giorno John potrà vantarsi di aver avuto un padre come me.

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Qualche volta si gioca per davvero
Allora si sta creando qualcosa di unico
E' altro da noi eppure arriva da noi
Non si può fermarlo, nè separarcene
Per questo è così bello raccontarlo
Perchè è come raccontare noi stessi
Senza prendersi troppo sul serio
E quando una bella storia finisce
Ci si sente sempre un po' soli
Per questo il dottor Bernardo Neemar
Continuerà a vivere in queste pagine.

Bene o male, alla fine, mi ci sono affezionato
E forse anche qualcun altro/a l'ha fatto
Per me e per lui/lei, quindi, si può dire che il divertimento non è finito
E' solo differito, con i tempi che riuscirò a concedermi per seguire un altro filone narrativo rispetto a quello di gioco.

Un sentito grazie a chiunque abbia condiviso le trame con il vecchio dottore e il suo cane.

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