giovedì 7 novembre 2013

HeadNoise

Il tintinnio delle chiavi di casa nel cestino sul mobiletto di fianco all'ingresso.
L'appartamento spoglio di quasi tutto il mobilio indispensabile ad una vita agiata, la cucina inutilizzata in cui i ragni tessono le loro dimore indisturbati da tempo.
Il divano letto è sempre sfatto, nel salottino scarno solo una libreria in finto legno a donare un po' di colore all'ambiente.
No, questo non è un bel posto dove vivere.

Woof

Lo sento spesso, il sacco di pulci, aggirarsi per le due stanze dell'appartamento, sento le unghie delle sue zampe graffiare il pavimento in finto parquet usurato. Mi accorgo della sua presenza, un moto di gioia si anima nel mio petto, quasi mi alzo, lo vedo già corrermi incontro, l'andatura goffa e decisa... ma quando mi piego sulle ginocchia per stringerlo a me, la visione scompare e le mie braccia rimangono vuote.

Le visioni sono più frequenti di recente. Un'allucinazione, una visione generata dal senso di colpa mi aveva condotto a consegnarmi alla Flotta dell'Alleanza come loro nemesi del mondo della droga, poi il silenzio per lungo tempo ed ora, da quando ho rivisto Cane all'interno della base della Flotta, da quando l'ho abbandonato per l'ennesima volta, lui non mi ha più lasciato.

E' diventato un classico oramai, il rientro a casa, il mettersi seduto sul letto, il vedere Cane arrivare e poi scomparire mentre ansima contento, pensare a Lelaine, invidiare la sua carriera, il suo successo, guardare alla propria condizione e disperarsi nel più completo e nero silenzio.

Amare e invidiare Lelaine Blackwood, Desiderare di dimenticare ed essere consci di non volerlo allo stesso tempo fare. L'unica certezza è ciò che è accaduto nel passato. Questa è la vera condanna, non avere nulla di certo, nulla di conosciuto se non ciò che ero in passato.

Arrivo ad un punto in cui cerco di afferrarmi i capelli... è in quel momento che capisco di aver bisogno del Nootropam. Le allucinazioni si affievoliscono e scompaiono, la calma torna lesta all'interno della mia mente confusa, ma con l'effetto del farmaco scompaiono anche le soluzioni ai problemi che di solito vedo con tanta chiarezza.

Bernardo Neemar è già morto, nessuno se ne è accorto, i pochi che conoscono il segreto di Mullin sono troppo impegnati a rallegrarsi del fatto che cammina, per pensare anche solo per un istante che sia un guscio vuoto oramai.

Sono i momenti in cui sei seduto su un letto, in silenzio e pensi alle scelte compiute, che comprendi di non essere mai esistito e che quando te ne andrai (perchè lo farai) non importerà a nessuno, non verrai ricordato da nessuno, sarai stato soltanto un altro Neemar iscritto all'anagrafe che è nato e morto, che ha compiuto nefandezze oltre ogni limite e qualche piccolo successo in campo genetico e segreti militari indivulgabili.

E' il caso, forse, di prendersi un po' di ferie.

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